LASCIAR ANDARE: QUELLO CHE LA VITA MI HA INSEGNATO SUL FINE VITA
All’improvviso arriva quel giorno.
Quello che non vorresti mai vivere.
Quello che con tutte le forze cerchi di evitare, allontanare, rimandare.
Ma ci sono giorni che proprio non possiamo evitare.
Quel giorno per alcuni è oggi.
Molti di noi lo hanno già fatto. Altri lo stanno facendo proprio ora. Altri lo faranno in futuro.
È inevitabile.
Lasciar andare il proprio amico peloso è un gesto gentile ma ciò non lo rende più facile.
Prendere la decisione di porre fine alla vita del proprio compagno di viaggio, per evitargli inutili sofferenze, è un atto drammatico che incute paura, dolore, rabbia.
Ma talvolta, non abbiamo scelta.
So bene quello che si prova. Posso sentire ancora quelle emozioni.
Il tempo passa, il dolore lascia spazio ai bei ricordi, ma restano indelebili nella memoria quei momenti.
Se chiudo gli occhi e riporto alla mente quegli istanti, posso sentire ancora il cuore esplodermi in petto, il respiro soffocato, le lacrime scendere dagli occhi, ma anche la consapevolezza che quella è stata la scelta giusta, perché amare significa anche saper lasciare, lasciar andare.
Lasciar andare qualcuno che si ama è difficilissimo.
Da un lato, sappiamo che è la cosa giusta, vogliamo evitare con tutte le nostre forze che chi amiamo soffra. Dall’altro, abbiamo paura dell’assenza dell’altro, dell’assenza fisica dell’altro.
Non potremo più vederlo, abbracciarlo, parlargli.
È forse questo l’aspetto più difficile o almeno così è stato per me.
Con il tempo si impara a convivere con l’assenza e ognuno di noi impara nuovi modi per affrontare l’invisibilità dell’altro.
Parlo di invisibilità perché penso che l’altro non ci lasci mai davvero.
Chiudendo gli occhi posso sentirli ancora.
Sono qui, anche se non li posso vedere.
Sono qui, mi accompagnano nelle mie giornate, talvolta quando sono triste corro nel luogo sicuro che mi sono creata nella mente e parlo con loro.
Lì, posso vederli, abbracciarli, sentirli.
L’immaginazione ci permette di rievocare emozioni e sensazioni fisiche.
Non dobbiamo avere paura del dolore, rifuggirlo non farà che accrescerlo, e per quanto tolga il respiro dobbiamo lasciare che ci attraversi, è l’unico modo per uscirne rinnovati, vivi e felici di tutto ciò che l’altro ci ha donato con la sua esistenza.
La morte naturale ci solleva dalla responsabilità, perché ci evita di prendere una decisione, quella di praticare l’eutanasia al nostro amico peloso.
L’eutanasia però resta l’unica scelta quando la qualità della vita viene meno.
Se viene meno la dignità e ciò che resta è solo dolore fisico e sofferenza legata all’incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana, scegliere di affidarsi al veterinario per compiere questo ultimo gesto è un atto di amore, coraggio e compassione per l’altro.
Spesso abbiamo mille dubbi anche sul dopo.
Ci domandiamo: cosa succederà quando il mio pet non ci sarà più?
Per rispondere a questa domanda abbiamo scritto una guida che ti aiuterà a rispondere a questa domanda: cosa fare quando muore un animale domestico.
COME POSSIAMO PREPARCI ALLA MORTE DEL NOSTRO AMICO A 4 ZAMPE
Come prima cosa è necessario prendersi il tempo di dire addio, qualche ora o qualche giorno.
Piccoli momenti di raccoglimento per poter salutare con cura il nostro pet.
Certo prepararsi a quel momento non è cosa facile, ma è possibile.
Essere pienamente presenti in quegli istanti, è molto importante.
Accompagnare il nostro amico è fondamentale per lui ma anche per noi.
Evitare quegli istanti non ci aiuterà nell’elaborazione del lutto.
Evitare il dolore non ci aiuta a superarlo.
Molti miei clienti oggi si rammaricano di non essere stati presenti.
Anch’io ho desiderato essere presente nel momento in cui Teodoro lasciava la vita perché non esserci era per me un atto egoistico, e lo so che è tremendamente difficile.
Lo so bene quello che si prova, pensiamo di non farcela, ma un giorno sapremo quanto sia stato importante essere lì.
Ci eviteremo mille domande, mille dubbi inutili…
“Se ne sarà accorto? Avrà sofferto? Avrà avuto paura?”
Purtroppo quando è morto Oscar, non ho potuto esserci, mi ha lasciato improvvisamente mentre era ricoverato all’ospedale, e non c’è giorno in cui non mi chieda come siano stati quegli ultimi momenti.
Il dubbio che possa aver sofferto, possa aver avuto paura, talvolta mi tormenta.
Se possibile, penso che nessuno dovrebbe morire solo.
È una cosa che mi hanno insegnato i miei pazienti, quando lavoravo in Hospice.
Essere lì, accompagnare, tenere per mano l’altro, accarezzarlo, sussurrargli parole dolci, fargli sentire di non essere solo, è un gesto di umana pietà, che tutti dovremmo compiere nonostante il dolore ci tolga il respiro.
E se ciò vale con i nostri simili, ciò vale ancora di più per i nostri amici pelosi, immersi in un mondo umano che non conoscono come lo conosciamo noi.
Spesso le cliniche veterinarie, per quanto accoglienti, restano per i nostri amici luoghi oscuri, freddi, che generano angoscia, paura, quindi se possibile, decidete di accompagnare il vostro amato peloso nelle mura di casa dove può sentirsi al sicuro, tranquillo con voi.
In fondo anche per noi vorremmo la stessa cosa, vorremmo lasciare questo mondo standocene tranquillamente nelle nostre case, con i nostri cari e i nostri ricordi.
Sentire ancora i profumi di casa, vedere, toccare con mano ancora una volta ciò che ci è appartenuto.
Perché non farlo per loro?
Aver paura è normale.
Se possibile sii presente sempre nei momenti di passaggio. Essi ti doneranno la forza per superare qualsiasi ostacolo la vita ti riservi anche se ora a queste parole non ci credi.
I miei gatti Oscar e Teodoro me lo hanno insegnato bene.
Non c’è difficoltà che non si possa superare nonostante il pensiero ci dica il contrario.
Nonostante il corpo ci trattenga.
Lasciar andare, lasciarsi andare per gioire ancora.
È possibile attraverso alcuni gesti rendere questi momenti drammatici, momenti speciali.
Dire addio.
Compiere gesti rituali, come una cerimonia di addio seguita dalla cremazione o dalla sepoltura, può essere un modo per distaccarci dal mero atto eutanasico.
Lasciarsi andare alle lacrime senza rinnegare il dolore, senza vergogna, senza paura del giudizio degli altri.
Puoi scrivere una lettera di addio al tuo amico peloso.
Io l’ho fatto e l’ho inserita all’interno dell’urna.
Osserva, ascolta, senti le emozioni dell’altro e le tue emozioni e custodiscile nel tuo cuore… un giorno esse ti saranno utili per elaborare il lutto e per imparare a vivere una vita nuova senza di lui.
Sii grato di ogni istante anche quello più doloroso.
Sii gentile, compassionevole, un vero amico fino alla fine. Loro lo sono, te lo assicuro.
Più volte in Hospice l’ho visto con i miei occhi.
Loro giacevano accanto al proprio amico umano fino al momento del trapasso.
Onora la vita dell’altro fino in fondo, fino all’ultimo respiro, e poi…lascialo andare, lasciati andare.
A presto,
Letizia
P.S. Rainbow Pet è il nostro servizio di onoranze funebri.